A poche settimane dall’annuncio della vendita – e della successiva raccolta fondi per salvarla – della casa di Oxford appartenuta a J.R.R. Tolkien, arriva la notizia dell’imminente chiusura del The Lamb and Flag, lo storico pub nel centro di Oxford che da oltre 450 anni ospita studenti, studiosi e grandi letterati.
di Valentina Isernia
Un luogo senza tempo, letteralmente: al suo interno non ci sono dispositivi Tv o di intrattenimento musicale. Un luogo tradizionale e storico dove fare semplicemente conversazione. Si tratta di uno degli storici pub che fa parte di quello scrigno di tesori chiamato Oxford.
Un tempo frequentato dagli Inklings – di cui facevano parte Tolkien e C.S. Lewis e che di solito vengono associati al più celebre Eagle and Child -, oggi soffre una disastrosa perdita di entrate a causa della pandemia.
A confermarlo e a dare una data certa è Steve Elston, vice economo del St John’s, in una dichiarazione che annunciava la chiusura del pub il 31 gennaio:
“The Lamb and Flag, come molte altre aziende del settore dell’ospitalità, è stato duramente colpito dalla pandemia. I dati commerciali degli ultimi 12 mesi hanno evidenziato come il pub attualmente non sia finanziariamente sostenibile”.
La sua apertura risale al 1566 ma l’attuale locazione, a St Giles, ampia arteria nel centro della città di Oxford, risale al 1613. L’edificio è di proprietà del St John’s
College, uno dei meravigliosi 45 college privati che compongono l’Università di Oxford che dal 1997, utilizzava i profitti generati dal pub per finanziare borse di studio per studenti laureati.
Deve il suo nome ai simboli tradizionalmente associati a San Giovanni Battista, e la tradizione vuole che abbia ospitato lo scrittore Thomas Hardy, che ha ambientato il suo romanzo Jude the Obscure in parte in una Oxford romanzata chiamata Christminster.
Insomma, sembra che la tutela degli edifici storici e culturali non sia sempre una prerogativa nemmeno per la tradizionalista e conservatrice Inghilterra. E’ il caso di dirlo: God save the Lamb and Flag